lunedì 13 ottobre 2014
Piazza Affari in tensione, il brent ai minimi deprime i petroliferi
Le borse europee aprono la seduta in netto ribasso sulla scia delle vendite che hanno caratterizzato la seduta a Wall Street e in un contesto di mercato dove crescono le preoccupazioni circa l'effettiva forza dell'economia mondiale. Intanto, in serata, si attende la decisione di Standard & Poor's sulla valutazione su rating e outlook della Francia: sono aumentati i rischi di un downgrade di un notch ad AA-; alle 10.00 si guarderà anche alla produzione industriale ad agosto in Italia (precedente: -1% mese su mese, -1,8% anno su anno; consenso: +0,5% mese su mese). Lo spread Btp/Bund risale a 144 punti base (tasso del decennale al 2,34%). L'indice Ftse Mib scende dello 0,96% a quota 19.196 punti. Con il prezzo del petrolio in forte calo per l'indebolimento della ripresa europea e l'aumento dei rifornimenti: il future del Wti è scambiato a 83,7 dollari al barile, ai minimi dal dicembre del 2012, mentre il Brent a 88,3 dollari, in calo del 2,4%, minimo dal 2010, Eni cede lo 0,53% a 16,91 euro, la controllata Saipem l'1,46% a 15,51 euro e Tenaris lo 0,62% a 16,30 euro. Tra le banche Unicredit perde l'1% a 5,775 euro. In rosso anche Intesa Sanpaolo (-1,36% a 2,18 euro), Mps (-1,38% a 1 euro) e le popolari, in particolari, Ubi Banca (-1,49% a 5,94 euro) e il Banco Popolare (-1,16% a 11,06 euro). Con Fininvest che dovrà vendere entro 30 mesi la quota eccedente il 9,9% di Mediolanum, l'azione cala dell'1,84% a 5,065 euro. Male anche Azimut (-1,04% a 18,08 euro), Banca Generali (-0,45% a 20,12 euro) e FinecoBank (-1,33% a 4,014 euro) che ha registrato a settembre una raccolta netta di 156 milioni di euro con un balzo del 92% rispetto a un anno prima. E se STM (-3,89% a 5,685 euro) risente del profit warning di Microchip sul terzo trimestre a causa del forte rallentamento delle vendite in Cina a settembre, su Enel (-0,46% a 3,86 euro) è intervenuta Credit Suisse alzando il target price da 3 a 3,6 euro ma confermando il rating underperform, lo stesso giudizio che JP Morgan ha su Cnh Industrial (-1,08% a 5,965 euro) di cui però ha tagliato il prezzo obiettivo a 7,5 euro.
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