giovedì 9 ottobre 2014

Mattone contro finanza immobiliare

L’attuale contesto macroeconomico del Paese mette a dura prova l’assioma dell’imbattibilità dell’investimento immobiliare: se l’investimento è diretto e inteso in un orizzonte temporale di dieci anni, il bilancio è ancora positivo, seppur con rendimenti non entusiasmanti; se, invece, tale orizzonte si riduce a cinque anni, a meno che non si tratti di un acquisto effettuato nel centro di Milano o Roma, il bilancio risulta negativo.
Questo fenomeno riguarda, come si è detto, l’investimento diretto; con riferimento, invece, all’investimento indiretto, i fondi immobiliari hanno avuto andamenti altalenanti. Un indice complessivo dei rendimenti dei fondi immobiliari, che tiene conto dei dividendi distribuiti, evidenzia un risultato complessivamente soddisfacente. Ciò, naturalmente, assumendo che si sia acquistata la quota del fondo in emissione e di non aver bisogno di venderla e si guarda al valore degli immobili iscritto a bilancio dei rispettivi fondi, altrimenti tale indice significa ben poco. Peraltro, la situazione peggiora ulteriormente analizzando le quotazione dei fondi e delle azioni delle società immobiliari in Borsa: in tal caso, la performance negativa arriva a superare il 50%, e non solo negli anni immediatamente successivi al 2008.

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