di Steve Slater
LONDRA, 27 ottobre (Reuters) - I test sullo stato di salute delle banche europee hanno dimostrato che le regole di Basilea III vengono implementate a diverse velocità da Paesi e istituti di credito e che, se le nuove regolefossero già in vigore, 36 istituti avrebbero fallito l'esame.
L'eurozona sta rimanendo indietro rispetto ai Paesi fuori dall'area nell'attuazione delle regole di Basilea III che entreranno pienamente in vigore nel 2019, aggiungendo un'altra sfida per la Banca centrale europea quando prenderà in carico anche la supervisione delle banche il mese prossimo.
"Con le regole attuali, molte banche hanno superato gli stress test con margini molto ridotti o potrebbero avere difficoltà a mantenere i requisiti, così ci si aspetta che facciano di più", dice Carola Schuler, responsabile per il settore bancari dell'agenzia di rating Moody's.
Venticinque banche hanno fallito lo stress test e se ne sarebbero aggiunte altre 11 se fossero stati invigore i parametri di Basilea III, secondo quanto ha comunicato l'Eba domenica.
Questo potrebbe spingere altre banche ad aumentare quantità e qualità del proprio capitale, cosa che potrebbe limitarne gli utili, i piani di crescita e la politicadei dividendi.
Hanno fallito gli istituti con un Cet pari o inferiore al 5,5% in uno scenario recessivo tra il 2014 e il 2016. Gli stress test sono stati effettuati con regole transitorie sul capitale applicate a diverse velocità dai vari paesi.
Ma per la prima volta, i criteri integrali di Basilea III sono stati provati sulle prime 130 banche europee in modo che analisti e investitori potessero comparare la diversa forza di ciascuna.
Secondo i calcoli di Reuters, il Cet - rapporto tra patrimonio di qualità e attività ponderate per il rischio - è di circa 100 punti base inferiore ai criteri che sarebbero imposti con Basilea III.
DOPPIA VELOCITA'
Le differenze sono sostanziali tra i Paesi.
I capital ratio perle banche greche sono in media di 7,8 punti percentuali più bassi di quelli di Basilea III, la differenza per le banche irlandesi è di 7 punti mentre i criteri previsti per le banche portoghesi sono inferiori di 220 punti base e in Spagna di 100. Applicando integralmente Basilea III, 5 banche tedesche - incluse HSH Nordbank e DZ Bank - non avrebbero passato l'esame; invece la sola Muenchener Hypothekenbank ha fallito con l'uso dei criteri standard.
In Svezia, Danimarca, Norvegia, GranBretagna, Polonia e Ungheria non ci sarebbero invece state quasi divergenze poiché in questi Paesi le autorità hanno praticamente portato già a regime Basilea III.
"C'è una sorta di doppia velocità nell'entrata a regime delle regole di BasileaIII. E queste differenze non verranno meno per lungo tempo", dice ancora Schuler.
"Il ritmo a cui si sta applicando Basilea III è molto veloce per le grandi banche, dove la pressione da parte delle autorità ad accumulare cuscinetti di capitale èmaggiore", dice Antonio Guglielmi, analista a Mediobanca.
Altri analisti dicono che il 7,3% registrato dal Santander (SAN.MC) con i criteri di Basilea III, contro l'8,9% del test tradizionale, appare un risultato un po' basso per una grande banca di sistema.
Altre tre banche sistemiche, Unicredit (UCG.MI), Royal Bank of Scotland (RBS.L) e la francese Bpce, hanno indici inferiori al 7% sulla base dei criteri di Basilea III.
La messa a punto delle regole di Basilea è un lavoro complesso perché riguarda il modo in cui le banche gestiscono la tassazione differita e gli asset intangibili nel calcolo del capitale.
Gli analisti hanno fatto anche notare che per alcune banche l'applicazione dei criteri di Basilea III èeccessivamente falsata: per le banche greche non include gli aumenti di capitale fatti nel 2014; Bank of Ireland è colpita a causa delle azioni privilegiate governative; altre per la tassazione differita.
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