Articolo pubblicato oggi sul blog di Gianfranco Ursino all'interno del sito de Il Sole 24 Ore.
Entrano nel vivo le due Opa in corso sui fondi immobiliari.
Se l’offerta parziale su UniCredito Immobiliare Uno volge al termine (21
marzo), quella totalitaria sul fondo Atlantic1 è appena iniziata (giovedì 13
marzo e terminerà il 2 aprile).
Per entrambi i fondi, nelle ultime sedute di Borsa, le
quotazioni hanno toccato valori superiori ai prezzi offerti in Opa. E chi ha già
consegnato le quote, può adesso avere qualche rimpianto e pensare di esercitare
il diritto di recesso e revocare l’adesione.
Ma l’adesione a un’offerta pubblica di acquisto è
irrevocabile e i titoli conferiti restano vincolati al servizio dell’offerta sino
alla data di pagamento. La sola eccezione si ha qualora venga promossa
un’offerta concorrente (contro-Opa). In tal caso è possibile aderire
all’offerta che risulterà prevalente, ma entro i 5 giorni successivi alla
pubblicazione dei risultati dell’Opa che ha prevalso, dopo aver revocato
l’adesione effettuata in precedenza. Il quotista deve quindi richiederlo
esplicitamente. Non sono previsti automatismi, anche perché occorre valutare
tutte le condizioni della nuova Opa, non solo il prezzo.
Proprio per consentire ai destinatari delle offerte di
effettuare una scelta ponderata, i periodi di adesione di tutte le offerte
vengono estesi ed “allineati” a quelli dell’ultima offerta promossa (nel senso
che il termine del periodo di adesione
della prima offerta viene
automaticamente prorogato sino alla data di chiusura dell’Opa
concorrente). Ciò a meno che, entro cinque giorni di mercato aperto dalla
pubblicazione dell’offerta concorrente, il primo offerente comunichi alla
Consob e al mercato di voler mantenere inalterata la scadenza originaria del
proprio periodo di adesione. In tal caso, però, tale offerente non può
effettuare rilanci.
In caso di rilancio (senza contro-Opa) da parte del medesimo
offerente, il nuovo prezzo viene riconosciuto automaticamente a tutti gli
aderenti, indipendentemente dal giorno di adesione. E se, come accaduto per
l’Opa UniCredito Immobiliare Uno, il promotore decide di estendere in corsa il
periodo di offerta (senza comunque alzare il prezzo), il quotista non ha modo
di ripensarci e vede per di più allontanarsi il giorno in cui incasserà il
corrispettivo offerto.
La proroga è una facoltà di cui l’offerente può avvalersi a
patto che se ne dia conto nel prospetto, in modo che i destinatari dell’offerta
ne siano debitamente informati. La Consob può, con provvedimento motivato da
esigenze di corretto svolgimento dell’offerta, prorogarne la durata di un’Opa,
anche più volte, fino ad un massimo di 55 giorni.
Gli aderenti, quindi, non possono fare alcuna retromarcia,
ma solo procedere in avanti e sterzare a destra o a sinistra per districarsi
tra eventuali offerte concorrenti. L’offerente, invece, ha più margini di manovra.
Se il buon esito di un’Opa è sottoposto a condizioni, il promotore può
riservarsi la facoltà di rinunciarvi (come nelle Opa in corso) e accettare un
quantitativo di adesioni minori rispetto alla soglia minima indicata nel
documento, oppure può alla fine anche decidere di chiudere con un nulla di
fatto l’offerta. Insomma, il promotore dell’Opa può fare il bello e cattivo
tempo.
In ogni caso l’offerente è tenuto a comunicare
tempestivamente al mercato, nei termini e con le modalità che devono sempre
essere dettagliate nel documento d’offerta, se intende o meno avvalersi di tale
facoltà di rinuncia e, se - di conseguenza - l’offerta è andata o meno a buon
fine. Nel caso in cui l’offerta non si perfezioni, i titoli portati in adesione
vengono restituiti nella disponibilità degli aderenti, per il tramite degli
intermediari depositari, senza addebito di oneri o spese a loro carico. Di
norma la restituzione avviene entro due giorni di Borsa aperta dalla data in
cui è stato comunicato il mancato
perfezionamento dell’offerta.
Nel caso dell’Opa Gwm-Fortress su UniCredito Immobiliare Uno
la soglia minima di adesione è pari al 20% delle quote emesse. A tale
condizione, però, gli offerenti possono rinunciare e dichiarare il buon esito
dell’operazione anche se rastrellano una quota inferiore (a una settimana dalla
chiusura dell’Opa le adesioni ammontano solo al 13,5%).
Nell’Opa su Atlantic1, invece, se l’adesione supera il 50%+1
delle quote, Blackstone è obbligato a perfezionare l’offerta. Per adesioni
comprese tra il 10% e il 50%+1 è facoltà del promotore decidere se concludere
l’operazione, ma se non dovesse raggiungere il 10% (soglia indicata come
irrinunciabile) l’Opa non può andare a buon fine. Sotto il 10% la
partecipazione è ritenuta irrilevante da chi, come Blackstone, vuole avere voce
in capitolo nella gestione del fondo.
Nessun commento:
Posta un commento